DESERTO TATTILE

Tir Danza - 30 agosto ore 14:30 - Teatro Massimo via E. De Magistris, 12

coreografia, luci, costumi, scene regia Nicola Galli

danza e azione Margherita Dotta, Massimo Monticelli, Nicola Galli
interpreti Margherita Dotta, Massimo Monticelli, Nicola Galli
azioni e movimenti di scena Massimo Monticelli, Margherita Dotta
produzione TIR Danza, Nebula
co-produzione Oriente Occidente
residenze artistiche TROIS C-L, Ballet de l’Opéra national du Rhin, Oriente Occidente
con il sostegno di Network Grand Luxe
durata: 15 minuti

E’ il secondo episodio della ricerca coreografica di Nicola Galli dedicata al deserto e alla più ampia nozione di paesaggio. A partire dal percorso di ricerca che ha dato vita nel 2018 al primo episodio intitolato “Deserto digitale”, la visione immaginifica del deserto prende nuovamente forma nel rinnovato desiderio di indagare i tratti della società contemporanea e il riflesso dell’attività umana sul mondo: una crescente solitudine sociale, la velocità antropica e l’evaporazione dei concetti di distanza e di limite. La poetica del coreografo – votata all’assenza di gerarchie tra i linguaggi e gli elementi che compongono la scena – unisce e condensa in una relazione organica e interdipendente il gesto, la luce e il suono per generare un archivio figurativo che racconta il deserto inteso come spazio fisico disabitato, paesaggio del corpo e condizione esistenziale interiore. In scena prende forma un abisso di luoghi del mondo e dell’animo umano attraversati da figure viaggiatrici opache e mute che invitano il nostro sguardo a contemplare immagini tattili e muscolari, a toccarne i margini sfuocati e a smarrirsi in prospettive multiple che affiorano e si dissolvono in un magma sonoro capace di sospendere la cadenza del quotidiano fino a sfilacciare la percezione dello spazio – tempo.

Coreografia, luci, costumi, scene e regia
Nicola Galli si occupa di ricerca corporea ed è coreografo, danzatore, light e costume designer. La sua ricerca si declina in azioni e dispositivi che spaziano dalla coreografia alla performance, dall'installazione all'ideazione grafico-visiva. Il suo lavoro abbraccia un orizzonte scenico trasversale, nel quale il corpo diviene il centro irradiante di un discorso artistico che si sostanzia in una sensibilità scenica votata all'esplorazione del movimento come panorama ibrido di saperi. Dal 2010 sviluppa un'indagine coreografica incentrata sul profondo rapporto tra uomo e natura e sull'analisi delle nozioni di "stratificazione" e "paesaggio". Dal 2014 è artista sostenuto dall'organismo di produzione TIR Danza. Nel 2018 vince il premio "Danza & Danza" come miglior coreografo emergente, nel 2019 il premio nazionale "Sfera d'Oro per la danza" e nel 2021 il premio "Radicondoli per il teatro" per l'innovazione e l'uso di nuove tecnologie nel teatro.