di Michele Di Stefano e Lorenzo Bianchi Hoesch
coreografia Michele Di Stefano
musica Lorenzo Bianchi Hoesch
cast Biagio Caravano, Roberta Mosca, Laura Scarpini, Sebastiano Geronimo, Luciano Lanza, Francesca Ugolini
management Carlotta Garlanda con Silvia Parlani
distribuzione Jean-François Mathieu
sistema audio LEM International – Silentsystem
in collaborazione con Ornithology
produzione mk/KLm
in collaborazione con Fuoriprogramma festival e AMAT Marche
con il sostegno del MIC
durata 18 minuti
Questo progetto è un formato modulare, con cast e durate variabili, dedicato alla città e alla visione prospettica del paesaggio urbano. Il pubblico fruisce la performance in cuffia, affacciato ad un punto panoramico della città da individuare di volta in volta. Il punto di vista è ampio e può interessare spazi molto vicini e molto lontani, collegati tra loro dalla traccia sonora (registrata in olofonia con una forte impronta cinematografica) e dalla dislocazione dei performer.
La veduta urbana viene trasformata dall’ascolto in un luogo che galleggia tra il presente e il possibile; lo spettatore si immerge in un paesaggio che non è più’ semplicemente ciò che gli si para davanti, ma – così come in una allegoria sacra – un concentrato di coincidenze e configurazioni che sembrano rimandare ad altro. Il reale è ora offuscato ora nitidamente messo a fuoco dal suono, che presiede al potere immaginifico della visione e rende possibile la moltiplicazione dei dettagli in un luogo dalle coordinate immaginarie.
Strani complotti e misteriose attività ridisegnano il qui e ora per rileggere l’urbanità attraverso posture e segni di un altrove, indagato da danze asciutte che possono essere molto vicine o lontanissime, all’orizzonte. Dentro e fuori.
La danza è dunque letteralmente un punto di vista sul mondo che inscrive e afferma la figura nello spazio della comunità suggerendo allo stesso tempo una via di fuga.